Come innamorarsi di un libro in 60 secondi grazie a Tik Tok Togethere blog

È possibile innamorarsi di un libro in 60 secondi? 

Possiamo commuoverci attraverso uno schermo come mai accaduto in anni e anni di scuola?

E utilizzare un social come TikTok, tanto odiato quanto amato da giovani e meno giovani, nato con evidenti scopi ludici, per veicolare cultura?

La nostra risposta è: assolutamente si!

Facendo un giro nel web e installando l’app, possiamo sfatare uno dei tanti miti negativi che avvolgono il social in questione: quello di essere fautore di messaggi e pratiche negative.

Da un po’ di tempo si sta espandendo anche in Italia una pratica social molto interessante.

Giovani ragazzi recensiscono libri, condividono copertine, recitano passaggi emozionanti di famose opere letterarie, e tutto ciò totalmente in maniera autonoma e gratuita.

Su TikTok possiamo trovare molti canali dedicati alla comicità, allo sport, alla cucina, alle pillole di saggezza e tanto altro ancora di cui magari parleremo in altri articoli dedicati.

In questo articolo, come si intuisce facilmente dal titolo, vogliamo puntare il focus su un argomento caro a noi di Togethere: la lettura e dunque i libri!

In questo articolo parleremo di:

  • le origini di TikTok;
  • i social sono da considerare strumenti o acceleratori?
  • chi sono i book-toker;
  • che ruolo hanno le case editrici;
  • la lettura come conoscenza di sé e dell’altro.

Le origini di Tik Tok

L’obiettivo con cui è nato TikTok, così come dichiarato dal suo fondatore Zhang Yiming è quello di «far sì che chiunque nel mondo possa dare libera espressione alla propria immaginazione».

Yiming, laureato in ingegneria informatica, intuì il crescente peso in Cina, nel suo Paese, che stava iniziando ad avere la tecnologia.

Con questa idea in mente creò TikTok che, inizialmente, aveva il suo focus nel doppiaggio: il social infatti metteva a disposizione degli utenti numerosissimi audio di film e canzoni ricercabili tramite hashtag e dei semplici strumenti di editing. 

In poche e veloci mosse quindi chiunque poteva calarsi nei panni del suo beniamino preferito e pubblicare brevi video nei feed, con durata variabile tra i 15 e i 60 secondi.

Su TikTok, di default, tutti gli account sono pubblici ed è possibile inviare messaggi ai propri amici.

Come innamorarsi di un libro in 60 secondi grazie a Tik Tok le origini

Ben presto il social ha varcato i confini della Cina ed oggi conta oltre 800 milioni di utenti attivi in tutto il mondo in soli tre anni.

Attualmente è il nono social network in ordine di popolarità, superando di gran lunga siti ben più conosciuti come Linkedin, Twitter o Snapchat.

Il successo alla base di TikTok sta nell’essere un’app essenziale e divertente, che fa divertire e allo stesso tempo riflettere, oltre al fatto di rendere il proprio pubblico protagonista assoluto, invogliandolo ad interagire attraverso la pubblicazione di video.

Tanti artisti o professionisti hanno la possibilità di farsi conoscere da un vastissimo pubblico, caricando in pochi secondi un video che potrà diventare un ottimo veicolo di autopromozione.

Quali saranno le innovazioni e le evoluzioni future di TikTok ancora non lo sappiamo naturalmente, ma senz’altro vale la pena provarlo per tutti coloro che vogliono aumentare in visibilità dando libero spazio alla propria creatività.

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I Social Network: strumenti o acceleratori?

Abbiamo avuto modo di leggere moltissime notizie e commenti sugli aspetti negativi dei social network in generale e in particolare di TikTok.

Quest’ultimo recentemente è stato sotto i riflettori mediatici e ispiratore di crociate anti-digitale per le tragedie che hanno visto come protagonisti dei pre adolescenti vittime di challenge pericolose, nello specifico una challenge denominata blackout.

Non possiamo assolutamente negare la presenza di “sfide” (challenge vuol dire appunto sfida) pericolose ed incoscienti su TikTok, così come accade anche su altre piattaforme. Di contro possiamo elogiare moltissime challenge o iniziative interessanti, creative e fautrici di messaggi positivi come quello di cui vi vogliamo parlare in questo articolo.

Spesso siamo portati a confondere il canale con il contenuto, ma in questo facciamo un enorme sbaglio.

Durante i nostri corsi di formazione, o quando incontriamo gli studenti delle scuole, facciamo spesso l’esempio del coltello.

Un coltello può essere uno strumento utile per affettare il pane o per preparare gustose pietanze ma si può rivelare  anche uno strumento molto pericoloso per far del male alle persone.

Cos’è allora che rende giusto o sbagliato l’utilizzo di uno strumento come il coltello? Semplice: l’intenzione di chi lo sta utilizzando.

Siamo noi a decidere che uso fare degli strumenti a nostra disposizione.  Questo discorso è valido anche per il web e per i social network?

Assolutamente si! I social sono dei meri contenitori che veicolano dei messaggi.

Siamo noi a decidere il tipo di contenuto, la sua qualità e la punteggiatura che vogliamo utilizzare per trasmetterlo ad altri individui.

Basterebbe rispettare una regola molto semplice ma efficace che noi di Togethere abbiamo battezzato “la regola delle 3R”:

  • Responsabilità
  • Rispetto
  • Reputazione

Basterebbe seguire questa regola prima di postare nella rete un qualsiasi contenuto per un web di valore in cui essere connessi e felici!  

Come innamorarsi di un libro in 60 secondi grazie a Tik Tok book-toker

Chi sono i Book-Toker?

Se vogliamo dare una risposta esaustiva a questi interrogativi, dobbiamo fare un passo indietro fino all’8 agosto del 2020.

In quel giorno una ragazza californiana, tale Selene Velez, inserì libro “The Song of Achilles”, romanzo del 2012 scritto dalla scrittrice bostoniana Madeleine Miller, in una lista postata tra i ≪libri che vi faranno piangere≫.

Grazie ai suoi 134 mila followers e grazie all’algoritmo di TikTok che fa crescere in maniera esponenziale la visualizzazione dei video più seguiti, il post di Selene Velez in pochi giorni ha mostrato il video a sei milioni di utenti.

Tutto questo si è tradotto in qualcosa come 10mila copie del libro vendute al giorno negli Stati Uniti.

Possiamo immaginare la faccia incredula e stupefatta degli addetti alle vendite che ci hanno messo non poco a capire a cosa fosse dovuta questa inspiegabile impennata degli acquisti di un libro pubblicato 8 anni fa!

Molti altri hanno seguito l’esempio della lettrice californiana, parlando di libri ai propri follower: è il fenomeno dei Book-toker.

Fenomeno che, anche se a rilento, si sta espandendo anche nel nostro Paese e la cosa molto interessante è che coinvolge una fascia di recensori e critici under 25.

Pare che la motivazione sia da ricercare nel desiderio dei più giovani di sperimentare approcci “alternativi” alla lettura rispetto ai metodi tradizionali imposti loro dalla scuola.

Il ruolo delle case editrici

Se pensiamo che dietro questo fenomeno di “evangelizzazione culturale” possa esserci un motivo economico ci sbagliamo di grosso.

La notizia interessante è che le video recensioni dei book-toker sono totalmente gratuite e spontanee. Non esiste alcun accordo economico con le case editrici come avviene invece su Instagram.

In Inghilterra si sta già cavalcando l’onda del fenomeno, mentre in Italia anche le principali case editrici sono ancora assenti sul social in questione.

Se pensiamo che l’Italia, come in altre occasioni, è indietro di almeno un semestre rispetto ad esempio agli Stati Uniti, questa assenza non apparirà affatto strana.

Nella nostra penisola si iniziano a vedere timidi tentativi sporadici, al contrario che oltreoceano, dove la sperimentazione è già ad un livello avanzato.

Un esempio su tutti, come ci racconta bene la rivista specializzata Publishersweekly è quello del gruppo editoriale PenguinTeen, il cui profilo su Tok Tok si sta dimostrando all’altezza di proporre contenuti letterari molto interessanti e stimolanti per i suoi oltre 140 mila follower.

I titoli consigliati sono principalmente young oriented e a detta loro, la soluzione è proporre contenuti in maniera differente rispetto ad esempio a piattaforme come Facebook o YouTube.

Su TikTok occorre “condire” il tutto in maniera divertente e un po’ stravagante, in linea con il mood originario dell’app.

Del resto, come dicevamo prima, l’intento è quello di colpire un pubblico giovanile compreso tra i 13 e i 25 anni.

Questa è proprio quella fascia di età meno attratta e stimolata dai classici veicoli alla lettura di libri, uno fra tutti purtroppo, il sistema scolastico.

Come innamorarsi di un libro in 60 secondi grazie a Tik Tok empatia

Leggere, ovvero “nosce te ipsum”

La bellezza di tutto ciò risiede nel fatto che la lettura era stata relegata, con l’influenza sempre maggiore del digitale nelle nostre vite, ad un passatempo quasi considerato “di nicchia”.

Leggere invece, è un validissimo strumento di crescita ed emancipazione, perché permette ad ognuno di dare la propria interpretazione di ciò che si è letto.

Inoltre contribuisce a formare, in questo modo, una visione delle cose molto più personale e indipendente dal pensiero ”di massa”.

Leggere aumenta la proprietà di linguaggio, cosa che potrà rivelarsi per i nostri ragazzi, una volta cresciuti, una competenza importante per la loro realizzazione e gratificazione personale.

Infine è stato scientificamente provato che leggere mette in moto l’empatia. 

Entrare, grazie a un libro, nel meraviglioso mondo dell’immaginazione, ci permette di accettare meglio noi stessi e ci predispone maggiormente al rapporto con gli altri. 

L’attivazione dell’immaginazione diventa un vero e proprio strumento a livello psicologico e prodromo di intelligenza emotiva.

immedesimandoci nei personaggi dei racconti che leggiamo, isolandoci temporaneamente dal nostro contesto e dai nostri problemi, riusciamo a creare una sorta di connessione empatica con loro, soffriamo e gioiamo insieme, sperimentando una vasta sfumatura di emozioni.

Questo ci aiuterà a riconoscere e imparare a gestire le emozioni, a migliorare la nostra comunicazione con gli altri, e aumenterà la capacità di risoluzione dei conflitti; impareremo insomma ad osservare il mondo che ci circonda non soltanto dal nostro “limitato” punto di vista, ma in una prospettiva più ampia.

 

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